Montag, 18. März 2013

Feuerbach


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La critica della religione

Non è Dio che ha creato l´uomo, é invece l´uomo che ha creato Dio. Dio è niente altro che la proiezione illusoria di qualità umane. Dio è solo una proiezione dell´uomo.
Freud tende a porre l´origine dell´idea di Dio nel fatto che l´uomo a differenza dell´animale, ha coscienza di se stessonon solo come individuo, ma anche come specie infinito e onnipotente. La figura di Dio non è nient´altro che una personificazione immaginaria delle qualitá della specie. Così la religione è la coscienza dell´infinito, cioè dell´uomo, e l´infinitá dell´essere.
Feuerbach tende a scorere l´origine dell´idea di Dio nell´opposizione umana tra valore e potere. Opposizione che porta l´individuo a costruirsi una divintá in cui tutti i uoi deideri appaiano realizzati. Nell´ Essenza della religione Feuerbach dice: "Il tuo Dio  è tale quale é il tuo cuore. Quali i desideri degli uomini tali i lori dei." I desideri dei cristiani sono senza limiti, perciò la loro divinità è infinita e onnipotente.

L´alienazione e l´ateismo

É quello stato patologico per cui l´uomo "scindendosi" proietta fuori di sè una potenza superiore (Dio) alla quale si ottomette. L´ateismo si configura non solo come un atto di onestá filosofica, ma anche come un vero e proprio dovere morale. Nella religione é soggetto che deve ridiventare predicato Dio non é più sapienza (soggetto), volontá e amore (predicato), ma al contrario; la sapienza, la volontà e l´amore umano (soggetto) ono divini (predicato). Di conseguenza il compito della vera filosofia non è piú quello di porre il finito nell´infinito (risolvere l´uomo in Dio), ma quello di porre l´infinito nel finito (risolvere Dio nell´uomo).

Sonntag, 20. Januar 2013

Kierkegaard

Kirerkegaard war ein filosofischer und auch theologischer Denker, für den die Philosophie ein Mittel ist, über den christlichen Glauben neu nachzudenken. Für Kirkegaard gibt es drei Stadien der Existenz des Menschen.

1. Die drei Stadien der Existenz des Menschen

    1.1 Ästhetisches Stadium

Im ästhetischen Stadium geht es dem Menschen ausschließlich um seine sinnlichen Empfindungen. Der Mensch ist über sich selbst noch nicht im Klaren. Er spürt jedoch auch, dass er in Äußerlichkeiten gefangen ist und sich nicht als Selbst erkennt. Deshalb ist er auch verzweifelt, da er mit sich selbst nicht im Reinen ist. Kierkegaard glaubt, dass der Mensch seinen verzweifelten Zustand nur durch Selbstironie erkennt. Indem der Mensch selbstironisch ist, gewinnt er einen erhöhten Standpunkt, von dem aus erkennt er seine Verzweiflung und versucht diese zu überwinden. Erst dann kommt er in das nächste Stadium.

1.2 Ethisches Stadium

Der Mensch erkennt sich in diesem Stadium als immanentes und transzendentes Wesen. Er ist nun vernünftig und begreift die Verantwortung vor sich selbst und der Welt. Er erkennt aber auch, dass er als vorerst rein immanentes Wesen, den transzendenten Teil seines Wesens nicht begründen kann. Die Schaffung eines geistigen Selbst, das nicht mehr der Kausalität der Welt untergeordnet ist, findet er nicht in sich selbst. Er findet sie Gott gegenüber, der die Ursache der Unendlichkeit und Freiheit des Menschen ist. Wenn der Mensch jedoch aus sich selbst heraus existieren will, statt sich in ein Verhältnis zu Gott zu setzten, führt ihn in dieser Weg in die Verzweiflung. Kierkegaard erklärt, dass der Humor ein Mittel ist, um den Sprung vom ethischen zum religiösen Stadium zu schaffen. 

1.2 Religiöses Stadium

In diesem Stadium erkennt der Mensch sich als ein Selbst, dass von Gott abhängig ist. Das Ziel des religiösen Menschen besteht darin, in ein existenzielles Verhältnis zu Gott zu treten. Um dies zu erreichen, ist allein der Glaube ein Mittel dazu. Gott ist nicht der Kausalität der Welt untergeordnet und nicht rational zu erfassen. Daher erfordert der Glauben als Bedingung die "Kreuzigung des Verstandes". Der Verstand dient nur dazu, dass Unvernünftiges nicht geglaubt wird und er ist wichtig für die Selbstreflexion, um in dieses Stadium zu gelangen. Er ist jedoch kein Mittel zur intellektuellen Gotteserkenntnis. Glauben ist laut Kierkegaard nur möglich, weil sich Gott in Christus zu erkennen gab. Weil der Mensch nicht im Stande ist rational zu Gott zu gelangen, musste sich Gott selbst offenbaren. Diesen Sprung in den Glauben muss der Mensch immer wieder neu beginnen. Nur im Augenblick des Glaubens ist der Mensch nicht verzweifelt.

fonte letteraria: http://de.wikipedia.org/wiki/S%C3%B8ren_Kierkegaard (20.01.2013; 20:21)

 

 

Mittwoch, 12. Dezember 2012




Friedrich Nietzsche

 

 












 

 

 

 

 

1. Dio è morto

         Dio é morto é una celebre affermazione die Nietzsche. Questa frase si ritrova nell´opera ´       di Nietzsche "Così parlò Zarathustra". L'idea è espressa dal "folle" come segue:
« Dio è morto. Dio resta morto. E noi l'abbiamo ucciso. Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini? Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, ed ora è sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Che acqua useremo per lavarci? Che festività di perdono, che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi? Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni? »
http://it.wikipedia.org/wiki/Dio_%C3%A8_morto (04.12.1012, 17:50)

"Gott ist tot", é un modo di Nietzsche di dire che Dio non é piú fonte di un codice morale e teologico. Nietzsche stesso invece riteneva che Dio non esistarompendo la fede in Dio, cade il tutto, l´uomo perde una base sicura della morale. Che conseguenze ha la morte di Dio? C´è una crisi per la morte di Dio, perchè o non è più capace di credere in un ordine cosmico, rifiuta anche di credere in un´oggettiva legge morale che lega tutti gli individui.

Il seguente video é un celebre brano estratto dall'opera "La Gaia Scienza" di F. Nietzsche.




 

2. Der "Übermensch"

Nietzsche afferma che il nichilismo passivo coincide con la perdita di fede dell´uomo verso i valori della propria civiltà. L´uomo nichilista é caduta nell´angoscia, perchè ha scoperto che la realtá trascendente e la fine assoluta non esistono. L´uomo ha dovuto illudersi per dare un senso alla vita. Se il mondo avesse un senso e se fosse costruito secondo criteri oggettivi di razionalitá non avrebbe bisogno di illudersi per sopravivvere, creando religioni, metafisiche e morali. Pertanto mancando le certezze occorre superare l´umanità: ciò avviene per mezzo dell´ "Übermensch". Nietzsche è convinto che l´uome deve lasciarsi guidare dalle proprie pulsioni, lacerando cosí il "Velo di Maya" (introdotto da Schopenhauer). L´oltreuomo supera l´uomo, cioé viene visto come il grado più alto dell´evoluzione. L´"Übermensch" supera i suoi legami con il mondo e tende alla solitudine. Nella solitudine è libero interiormente e può divenire ció che desidera. Il superuomo è un uomo che rompe per creare. Egli sostituisce al "tu devi" kantiano e cristiano, l´"io voglio". La volontà di potenza è molto importante per l´oltreuomo.

fonti letterarie: http://it.wikipedia.org/wiki/Dio_%C3%A8_morto (04.12.1012, 17:50),
http://appunti.studentville.it/appunti/terza_prova_filosofia-133/nietzsche_loltreuomo_e_il_nichilismo-7177.htm (07.12.2012;18:00)

 

2.1 L´oltreoumo e Adolf Hitler

L´idea del superuomo è una base interessante per una dittatura come quella nazista. Peró i nazionalsocialisti interpretano l´idea dell´oltreuomo in modo sbagliato; l´Übermensch non é una evoluzione, non é "super", ma è oltre, diverso dall´uomo. L´idea di Nietzsche è universale. L´oltreuomo non è violento. Egli non va inteso come precursore di Hitler, in quanto nella figura dell´ "Übermensch" non viene identificato un capo carismatico, ma un profeta religioso. Esiste un´altra concezione diffusa, però ritenuta inesatta: il supereroe dei fumetti.

fonte letteraria: http://it.wikipedia.org/wiki/Oltreuomo (12.12.2012;19:50)